“Un Tocco di Pace”, dai Quattro Canti di Palermo il lancio della Sicilia a Expò Osaka 2025.
“Un Tocco di Pace”, dai Quattro Canti di Palermo il lancio della Sicilia a Expò Osaka 2025.
Nel cuore di Palermo, ai Quattro Canti, prende forma un omaggio potente e simbolico: un’opera in ceramica di quattro metri quadrati, realizzata su pietra lavica maiolicata, che la Sicilia dedica all’Expo di Osaka 2025. L’opera sarà presentata ufficialmente in una cerimonia pubblica in collaborazione con la Città di Palermo alla presenza del Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, dell’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice.
L’opera è un vero viaggio nella cultura siciliana: tecniche diverse si intrecciano, dalla fusione del vetro agli innesti di argilla cruda e terracotta, fino alla finitura in vero oro zecchino che ricopre oltre un metro quadrato della superficie. Con una citazione alla tecnica giapponese del kintsugi, in omaggio al paese ospitante l’Expo.
Al centro dell’opera, una mano d’oro poggiata sul mare: un’immagine evocativa che racconta un messaggio universale di pace. Come l’acqua che mantiene la sua forma solo se contenuta da una mano attenta, così la pace richiede cura costante, presenza e responsabilità. Toglierla, anche solo per un attimo, significa perdere l’equilibrio che si è costruito.
L’impronata di Sheuly Akter
La mano non è una mano generica, è la mano di Sheuly Akter, una donna bengalese che insegna ogni settimana bengalese nel quartiere noce a bambini palermitani di origine bengalese o meno, perché possano giocare insieme. La sua mano è un omaggio ed una dedica dell’opera alle tante persone nel mondo che agiscono giornalmente con gesti costanti e creano con il loro fare un mondo migliore.
Firmata da il Made in Sicily (Giovanni Callea e Davide Morici), l’opera è stata realizzata con la supervisione artistica del Maestro Domenico Boscia ed è frutto di un lavoro corale che ha coinvolto ceramisti, artigiani e artisti provenienti da tutta l’Isola: Anna Bacino, Maria Concetta D’Anna e Rita Manzullo del laboratorio Artistico La Gioiosa di Burgio, hanno realizzato dei pesci seguendo le colorazioni tradizionali della ceramica di Burgio, Francesco Volpe da Sciacca ha realizzato innesti in vetro, Veronica Mancuso da Palermo ha citato con dei petali di rosa il famoso pavimento che Palizzi realizzò per donna Franca Florio, Stefano Anguzza nato a Grammichele ha dato vita ad una citazione coltissima di una modernissima maiolica di Caltagirone del 600, Nicolò Giuliano da Monreale ha contribuito con uno dei suoi celebri volti. Da Santo Stefano di Camastra Filippo Lardizzone ha riprodotto alcuni dei disegni della tradizione ceramica di Santo Stefano, e Sara Todaro del laboratorio artistico Le Malagioie, ha realizzato in argilla cruda un omaggio al mare ed all’amore. Per finire Joe Manganello da Collesano ha realizzato una tartaruga marina ricorrendo ad una tecnica sviluppata proprio per questo progetto.
Partecipa al progetto anche il Maestro Gaetano Barbarotto, artista contemporaneo che ha contribuito con un intervento ispirato alla sua recente produzione pittorica dedicata al mare. La sua presenza, proveniente da un’altra tradizione artistica, testimonia l’apertura della ceramica siciliana a nuovi linguaggi espressivi, confermando la maiolica come strumento attuale, vivo e potentemente comunicativo.
Un tocco di pace è stata realizzata presso i laboratori e con la fattiva collaborazione della Duca di Camastra, una azienda storica della ceramica siciliana. Un contributo di mezzi e risorse umane senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare questo ambizioso progetto.
“Abbiamo avviato un modo innovativo di fare le cose in Sicilia” – spiegano Giovanni Callea e Davide Morici – “Abbiamo raccontato una storia fatta di creatività, di incontro tra popoli, di pace e speranza. Abbiamo chiamato a raccolta competenze e talenti e costruito questo racconto insieme a quanti, come noi, credono che attraverso immagini positive possiamo raccontare meglio al mondo chi siamo e, forse, contribuire a renderlo un posto migliore. È stato un lavoro corale, nato da un’idea che ha trovato tanti compagni di strada: artisti, operatori, istituzioni, verso i quali nutriamo un sincero sentimento di gratitudine.”
Il dittico un ponte di pace
Questa installazione fa parte di un dittico artistico che sarà completato dall’opera “Grani di Pace”, in programma al Padiglione Italia dell’Expo di Osaka dal 7 al 14 giugno 2025. Insieme, le due opere costruiscono un ponte culturale tra la Sicilia e il Giappone, fondato sull’arte, sull’identità e sull’impegno per la pace.
Con questa iniziativa, il Made in Sicily si conferma protagonista sulla scena internazionale. Dopo avere contribuito con interventi d’arte alle tappe del tour mondiale del Vespucci a Los Angeles, Tokyo, Singapore, porta ad Expo 2025 ad Osaka, non solo le eccellenze materiali della Sicilia, ma soprattutto un messaggio di valori e di visione, espresso attraverso il linguaggio eterno dell’arte.
Dopo la presentazione, l’opera sarà esposta a Palazzo Riso e resterà fruibile per i visitatori fino all’inizio dei lavori di ristrutturazione del museo.
I patrocini
L’opera è presentata con il patrocinio del comune ospitante, Palermo, dei comuni della ceramica Monreale, Sciacca, Santo Stefano di Camastra, Collesano e del comune di Motta d’Affermo città natale del coordinatore artistico del progetto.
Al progetto ha partecipato anche l’associazione Associazione Culturale Pro Muceb Museo della Ceramica dí Burgio.
In collaborazione con Intona Rumori, impegnata nella promozione della sostenibilità ambientale in Sicilia, sono state realizzate delle gru di origami in carta, che fungeranno da eleganti confezioni per dei fiori di origano, uno dei simboli della Sicilia. Le gru, create da Alessandro Reginella e Federica Terruso dell’Associazione Culturale Sicilia-Giappone, saranno presentate nel corso della mattinata e simbolicamente consegnate a Miku Morigasaki che per l’occasione sarà vestita in abito tradizionale giapponese. Queste gru fanno parte del progetto delle mille gru di carta, ispirato alla leggenda giapponese secondo cui chi realizza mille origami di gru può vedere realizzato un desiderio di pace. A giugno, le mille gru saranno consegnate a Hiroshima, presso il Mausoleo della Pace, come gesto simbolico di pace. L’unione dei due simboli è un modo per sottolineare quanto la tutela dell’ambiente e l’impegno per la pace sino oggi i due temi centrali per il futuro del pianeta.
Della giornata saranno realizzate riprese aeree da Aerial Film Studios di Palermo, che daranno vita al racconto emozionale della giornata nei giorni successivi che sarà firmato da Fabio Riccobono recentemente vincitore con un suo corto di un premio a Cannes.
Nella giornata di ieri ha parlato dell’intervento il giornale dell’arte.